LA PALLAMANO

Ha origini moderne ma affonda le sue radici nell’antichità.
Il gioco della pallamano moderna è stato sviluppato tra la fine del 19° secolo e l’inizio del 20°, quando si usava come complemento per la preparazione dei ginnasti il “Raffballspied” (ideato nel 1892 da  un professore di ginnastica: Konrad Koch) con caratteristiche molto simili all’attuale pallamano. Più o meno nello stesso periodo nelle scuole Cecoslovacche si praticava un gioco di squadra con sette giocatori per squadra con simili caratteristiche: Hazena, il cui regolamento fu scritto la prima volta nel 1905.

Nel 1898 un professore di ginnastica danese, Holger Nielsen, introdusse nelle scuole medie l’”Haandbol” con regole molto simili al calcio, giocato con le mani usando un pallone di piccole dimensioni mentre ai giocatori non era permesso di correre con la palla o di trattenerla  da fermi per più di tre secondi.

Il 29 Ottobre 1917 è considerato il giorno della nascita della pallamano moderna: Max Heiser, anziano direttore di una palestra di Berlino, per la prima volta usa il nome handball per indicare il gioco ‘Torball‘ da lui stesso ideato nel 1915.

Due anni dopo Carl Schelenz, un insegnante di ginnastica di Berlino, ha ulteriormente sviluppato le regole del gioco, consentendo il contatto, riducendo la dimensione del pallone per favorire il ‘lancio’ e rendere il gioco più attraente. Il campo di gioco utilizzato era lo stesso del calcio.

Attualmente è il secondo sport maschile giocato al mondo dopo il calcio e primo tra gli sport di squadra femminili.

I RUOLI DEI GIOCATORI

Anche se, all’infuori del ruolo di portiere, nel gioco della moderna Pallamano i ruoli sono sempre più intercambiabili fra i giocatori in campo, si ritiene utile fornire una loro breve descrizione base affinché possano essere identificati più facilmente durante la visione di una partita.

PORTIERE – Difende la porta della propria squadra. È l’unico ad avere diritto di giocare nell’area dei 6 metri. Per opporsi ai tentativi di segnatura degli avversari gli è anche consentito utilizzare i piedi purché lo faccia all’interna della propria area. È ovviamente considerato l’ultimo difensore, ma è anche il primo attaccante in fase di controffensiva: è lui che imposta per primo l’azione di contrattacco.

ALA DESTRA E SINISTRA – Le due ali si posizionano solitamente negli angoli del campo per la maggior parte del tempo e devono essere brave ad entrare anche spazi molto piccoli dato che, nonostante saltino verso la porta per avvicinarsi, devono spesso tirare da angoli strettissimi. Dalla loro velocità, spesso, dipende il successo dell’azione di contropiede.

TERZINO DESTRO E SINISTRO – I due terzini sono quelli maggiormente dotati di un forte tiro dalla distanza perché, oltre a cercare di entrare nei varchi della squadra in difesa, devono essere capaci di tirare dai 9-10 metri quando lo schieramento difensivo non offre possibilità alternative. Nello schieramento sono posizionati alla destra o alla sinistra del terzino centrale.

TERZINO CENTRALE – Il terzino centrale è, in genere, il cervello della squadra ed a lui vengono affidati i compiti di regia delle azioni di attacco. Oltre ad andare al tiro come ogni altro giocatore, solitamente effettua, più degli altri, passaggi smarcanti per mandare al tiro un compagno. In genere è caratterizzato da un’ottima visione di gioco e da pronti riflessi per effettuare il contrattacco. È il cosiddetto playmaker.

PIVOT – Il pivot, in genere, è il giocatore fisicamente più potente della squadra. È quello che nel corso dei 60 minuti, in attacco, dà e prende più colpi essendo posizionato all’interno dello schieramento difensivo. Il ruolo del pivot è cruciale nel gioco della squadra, perché molto spesso procura le espulsioni dei difensori ed i rigori. La funzione principale è quella di attirare a sé i difensori e creare così spazi al tiro per i terzini e per le ali. La sua posizione è sulla linea dei 6 metri dell’area avversaria “a combattere” con i difensori avversari.

LA PALLAMANO

Ha origini moderne ma affonda le sue radici nell’antichità.
Il gioco della pallamano moderna è stato sviluppato tra la fine del 19° secolo e l’inizio del 20°, quando si usava come complemento per la preparazione dei ginnasti il “Raffballspied” (ideato nel 1892 da  un professore di ginnastica: Konrad Koch) con caratteristiche molto simili all’attuale pallamano. Più o meno nello stesso periodo nelle scuole Cecoslovacche si praticava un gioco di squadra con sette giocatori per squadra con simili caratteristiche: Hazena, il cui regolamento fu scritto la prima volta nel 1905.

Nel 1898 un professore di ginnastica danese, Holger Nielsen, introdusse nelle scuole medie l’”Haandbol” con regole molto simili al calcio, giocato con le mani usando un pallone di piccole dimensioni mentre ai giocatori non era permesso di correre con la palla o di trattenerla  da fermi per più di tre secondi.

Il 29 Ottobre 1917 è considerato il giorno della nascita della pallamano moderna: Max Heiser, anziano direttore di una palestra di Berlino, per la prima volta usa il nome handball per indicare il gioco ‘Torball‘ da lui stesso ideato nel 1915.

Due anni dopo Carl Schelenz, un insegnante di ginnastica di Berlino, ha ulteriormente sviluppato le regole del gioco, consentendo il contatto, riducendo la dimensione del pallone per favorire il ‘lancio’ e rendere il gioco più attraente. Il campo di gioco utilizzato era lo stesso del calcio.

Attualmente è il secondo sport maschile giocato al mondo dopo il calcio e primo tra gli sport di squadra femminili.

I RUOLI DEI GIOCATORI

Anche se, all’infuori del ruolo di portiere, nel gioco della moderna Pallamano i ruoli sono sempre più intercambiabili fra i giocatori in campo, si ritiene utile fornire una loro breve descrizione base affinché possano essere identificati più facilmente durante la visione di una partita.

PORTIERE – Difende la porta della propria squadra. È l’unico ad avere diritto di giocare nell’area dei 6 metri. Per opporsi ai tentativi di segnatura degli avversari gli è anche consentito utilizzare i piedi purché lo faccia all’interna della propria area. È ovviamente considerato l’ultimo difensore, ma è anche il primo attaccante in fase di controffensiva: è lui che imposta per primo l’azione di contrattacco.

ALA DESTRA E SINISTRA – Le due ali si posizionano solitamente negli angoli del campo per la maggior parte del tempo e devono essere brave ad entrare anche spazi molto piccoli dato che, nonostante saltino verso la porta per avvicinarsi, devono spesso tirare da angoli strettissimi. Dalla loro velocità, spesso, dipende il successo dell’azione di contropiede.

TERZINO DESTRO E SINISTRO – I due terzini sono quelli maggiormente dotati di un forte tiro dalla distanza perché, oltre a cercare di entrare nei varchi della squadra in difesa, devono essere capaci di tirare dai 9-10 metri quando lo schieramento difensivo non offre possibilità alternative. Nello schieramento sono posizionati alla destra o alla sinistra del terzino centrale.

TERZINO CENTRALE – Il terzino centrale è, in genere, il cervello della squadra ed a lui vengono affidati i compiti di regia delle azioni di attacco. Oltre ad andare al tiro come ogni altro giocatore, solitamente effettua, più degli altri, passaggi smarcanti per mandare al tiro un compagno. In genere è caratterizzato da un’ottima visione di gioco e da pronti riflessi per effettuare il contrattacco. È il cosiddetto playmaker.

PIVOT – Il pivot, in genere, è il giocatore fisicamente più potente della squadra. È quello che nel corso dei 60 minuti, in attacco, dà e prende più colpi essendo posizionato all’interno dello schieramento difensivo. Il ruolo del pivot è cruciale nel gioco della squadra, perché molto spesso procura le espulsioni dei difensori ed i rigori. La funzione principale è quella di attirare a sé i difensori e creare così spazi al tiro per i terzini e per le ali. La sua posizione è sulla linea dei 6 metri dell’area avversaria “a combattere” con i difensori avversari.

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